Più fatti e meno parole, può sembrare uno slogan politico, in realtà è un modo costruttivo in antitesi al concetto diffuso di lamentarsi.
Ricordate la favoletta della volpe e l’uva?
Quando la volpe si accorge di non poter raggiungere l’uva, si crea un alibi, una scusa dicendosi che non vale la pena sprecare energia per un grappolo d’uva che probabilmente è ancora acerba. Provate a rapportare questa storiella ad un evento della vostra vita, come avete reagito?
Questa favoletta di Esopo ci insegna una cosa: non bisogna disprezzare qualcosa solo perché non lo si può ottenere. Piuttosto sarebbe meglio impegnarsi di più per raggiungere l’obiettivo, con molta pazienza e umiltà.
Il disprezzare possiamo ampliarlo anche ad un concetto simile: quello di lamentarsi.
LAMENTARSI
Avere uno stato d’animo triste a seguito di un evento negativo è ovviamente naturale e normalissimo. Questo non implica che poi questo si debba trasformare in un lamento generalizzato ed a tempo indefinito.
Vi è mai capitato di incontrare persone che hanno questo tipo di approccio alle situazioni sfavorevoli?
Diventa uno stato, un modo di essere a prescindere. Per queste persone lamentarsi è una giustificazione sul non impegnarsi e sul non assumersi le proprie responsabilità. Il lamento non porta ad una soluzione dei nostri problemi, anzi, tendenzialmente li amplificherà! Più rimandiamo la nostra reazione ad uno o più eventi sfavorevole, più il sentimento negativo diventerà diffuso e generalizzato. A quel punto ci auto-costruiamo un macigno di insoddisfazioni e l’unica valvola di sfogo che troviamo è quella di lamentarci: con il tempo, con la politica, con le persone, con il mondo intero. Come possiamo uscirne?
MENO PAROLE
Usando il metodo costruttivo Più fatti e meno parole, o anche più fatti e meno pensieri.
Ridurre la quantità di parole che possiamo esprimere a seguito di un evento sfavorevole, non è così complicato, saranno energie risparmiate per poi passare all’azione. Come si fa?
• Inizia a notare le volte nell’arco della giornata in cui parli di situazioni negative
• Verifica, quando accade, se stai cercando una soluzione
• Tutte le volte che non cerchi una soluzione ma stai solo “lamentandoti” fermati e cambia discorso
Con i pensieri è un pochino più complicato, non possiamo smettere di pensare!
Tuttavia quando riusciamo ad identificare i pensieri di “lamento” possiamo mettergli un un bel cartello di STOP rosso davanti. Sì, come quello che incontriamo per strada negli incroci, e come fermiamo l’auto, possiamo stoppare anche il pensiero.
Ovviamente se intercettiamo e blocchiamo il pensiero, avremo agito probabilmente a monte anche sulla riduzione delle parole di lamento.
PIU’ FATTI
Non è sempre immediato e facile trovare una soluzione proattiva ad un problema o a una situazione spiacevole o che non condividiamo.
Certo è che se non ci prodighiamo verso un’azione concreta difficilmente riusciremmo a muoverci dalla situazione negativa. Rischiamo di rimanere almeno in stallo, se non di peggiorarla!
Anche senza avere una risoluzione in mano è bene muoversi, banalmente andare anche a fare una passeggiata se proprio non vediamo il bandolo della matassa.
Se invece intravediamo anche solo un piccolo spiraglio di luce, allora puntiamo su quello, agiamo anche se all’inizio ci sembrerà poca cosa. Poi facendo potremmo scoprire nuove strade e soluzioni e scoprire che ce la possiamo fare…