IL PASSAPORTO
Com’è perdere l’identità? Come si sentirebbe una persona che espatria in un Paese se perdesse la sua carta d’identità o il passaporto?
Per non andare troppo lontano pensiamo a tutte le persone che si trovano nel nostro Paese e che non sono italiane. Magari sono qui per lavoro, hanno un permesso di soggiorno… un giorno perdono il loro passaporto, la loro identità. Come si potrebbero sentire? Andare in commissariato, in ambasciata a richiedere i nuovi documenti, sentirsi senza identità; non poter tornare alle proprie origini
UN PARADOSSO
Perdere il passaporto è come perdere l’identità, quella identità che probabilmente sottovalutiamo quando siamo sicuri di averla! Che paradosso!
Questo paradosso, ce lo portiamo in tasca tutti i giorni, quando non ci soffermiamo mai a renderci conto che abbiamo una identità nostra, tra l’altro unica e irripetibile. E il rischio qual è?
Il rischio poi è che inconsapevolmente diamo risposte, facciamo scelte che vanno contro quello che siamo, contro quella che è la nostra vera identità.
Riflettiamoci un attimo: quante volte ci è capitato di dare una risposta affrettata a qualcuno e poi ce ne siamo pentiti?
Quante volte abbiamo detto un sì, ma volevamo dire un no? …e viceversa
Focalizzate ora l’ultima volta che vi è capitata una situazione del genere: vi siete resi conto di quello che stava succedendo? Vi siete resi conto che andavate contro la vostra vera identità?
IDENTITA’ E VOLONTA’
Qui non si tratta di essere dei bastian contrari, di andare sempre contro tutto e tutti perché la nostra “identità” va contro quello che ci chiedono. Identità e Volontà infatti non sono la stessa cosa.
La prima identifica il nostro essere, è il nostro passaporto, dove ci sono scritte le nostre caratteristiche uniche e irripetibili, quello che siamo: essere speciali.
La volontà invece è fatta di decisioni e scelte, voler fare o non fare qualcosa.
All’interno della società, in mezzo ad altre persone siamo continuamente chiamate a fare queste scelte, a fare anche delle rinunce. Questo non vuol dire perdere tuttavia la propria identità, non essere se stessi; significa invece valutare, considerare sia il nostro essere sia le altre persone. L’identità ci appartiene comunque anche se apparentemente facciamo qualcosa che va contro di essa, l’importante è ricordarsi di averla.
Decidere di fare o non fare qualcosa, dipende anche dalla nostra volontà di rimanere in relazione con gli altri: dire un no consapevoli al posto di un si che ci avrebbe identificato, non vuol dire perdere la propria identità, ma valorizzarla perché abbiamo ben chiaro cosa vogliamo; ed in questo caso abbiamo deciso di volere una relazione!
Dire un no inconsapevole è invece non prendere in considerazione la propria identità, farsi condizionare dalle situazioni e dalle persone senza sapere realmente cosa vorremmo.
Questo sarebbe perdere il passaporto, questo sarebbe perdere l’identità.