RIGIDO O FLESSIBILE
Flessibilità e rigidità sono due atteggiamenti che scegliamo di avere di fronte alle avversità.
Cosa fa una canna sbattuta dal vento?
Oscilla costantemente senza opporsi alla pressione di un evento più forte di lei. La canna accompagna il vento per alcuni tratti e poi lo lascia andare. La sua flessibilità, questo piegarsi ad un evento troppo pesante per essere gestito solo con la propria forza, le consente di adattarsi agli eventi.
Cosa fa un ramo, o un arbusto sepolto sotto un metro di neve?
Dipende…
Se si pone di forza contro una cosa più forte di lui, mostrando la sua rigidità, molto probabilmente soccomberà e si spezzerà. Se invece quel legno è dotato di flessibilità avrà molte più possibilità di rimanere in vita, e riprendere la sua forma originale o una simile nel momento in cui la neve si scioglierà.
Possiamo trasporre questo atteggiamento della natura di fronte ad eventi imprevisti e poco piacevoli, alla nostra vita di tutti i giorni. Troveremo sicuramente una equivalenza tra le due cose.
NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Come gli arbusti, i rami o una semplice canna, anche noi ci troviamo di fronte a situazioni che sono più forti di noi. In questi momenti la prima cosa istintiva che facciamo è quella di affrontare a muso duro questi eventi o persone poco piacevoli per contrastarle. Non sappiamo tuttavia se quello che abbiamo davanti è obiettivamente più o meno forte di noi.
Nel caso in cui siamo nettamente più forti noi e mettiamo ko il nostro evento negativo le cose vanno bene ed aumenteremo anche la nostra percezione di essere persone efficaci e valide.
Ma cosa accade se il “vento” che ci soffia in maniera contraria è forte come noi o addirittura di più? Dopo un primo approccio anche speranzoso di farcela, dobbiamo alzare bandiera bianca e soccombere.
Pensiamo alle tragedie che ci possono capitare: un lutto, la fine di un amore, una malattia, la perdita del posto di lavoro… In questi casi opporsi non ci aiuterà ad uscirne indenne, ma ci succhierà energie e ci sentiremo poi ancora più deboli.
In queste situazioni, per quanto la nostra forza fisica sia altissima, dobbiamo fare i conti anche con la nostra parte emotiva, la quale ad un certo punto potrebbe rischiare di crollare poiché schiacciata dagli eventi.
LA FLESSIBILITA’
La flessibilità, che non significa assolutamente farsi prevaricare od accettare in maniera passiva, è un modo di riconoscere la forza contraria che ci sta sbattendo contro. Mi torna in mente a questo proposito una frase di un celebre film di Roberto Benigni “Ricorda che il cameriere serve tutti, ma non è servo di nessuno”.
In un combattimento l’avversario va sempre rispettato e va riconosciuta la sua potenza, questo a prescindere. Così anche negli avvenimenti negativi che ci accadono è importante rendersi conto e riconoscere quanto sia impattante la persona o l’evento con cui ci stiamo confrontando.
Mostrarsi flessibili, non irrigidendosi e contrastando, vuol dire impegnare meno energie, ammettere di essere vulnerabili. L’obiettivo finale è quello di incassare il colpo per riuscire a sferrarne poi uno più forte, come fa una molla quando viene compressa. Infatti mentre siamo lì piegati, sofferenti e doloranti, come un arbusto o un ramo sotto la neve, accumuliamo energie mentre l’avversario in qualche modo le sta consumando ed appena cala l’intensità della prova ci rialzeremo più in alto di prima.
Questo vale anche e soprattutto per le situazioni emotive negative che viviamo, in questo caso il nostro nemico è quella parte di noi che ci dice che non ce la faremo mai ad uscirne fuori. Lasciamola parlare, prendiamo tempo ed attendiamo gli eventi!
Tuttavia se al posto di essere flessibili ci irrigidiamo eccessivamente, rischiamo di spezzarci ed a quel punto non sarà più possibile rialzarci.