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COME UTILIZZARE L’ENERGIA GENERATA DALLE EMOZIONI

Emozioni e Sentimenti

Come è possibile sfruttare l’energia delle emozioni?

Chiariamo anzitutto il concetto di emozione e sentimento.

L’emozione è quella che si genera immediatamente durante un evento in maniera istintiva e dura pochi secondi. La parte del nostro cervello che viene coinvolta è quella dell’amigdala. Questa è un piccolo complesso nucleare che si trova nel lobo temporale del cervello. L’amigdala archivia le nostre emozioni e ci comanda di reagire ad una situazione portandosi il ricordo di pensieri, emozioni e reazioni passate che si sono verificati in eventi simili. Ad esempio se una volta ci siamo scottati con dell’acqua bollente è molto probabile che istintivamente avvicinandoci a qualcosa che bolle proviamo una emozioni di paura.

Il sentimento si genera dopo un evento. Coinvolge la parte razionale del nostro cervello che elabora l’evento e l’emozione in base ad una esperienza personale. Il sentimento a differenza dell’emozione ha una durata indefinita. I sentimenti sono associazioni mentali e reazioni ad una emozione provata legate alla propria esperienza e sono molto personali.

Se quanto sto con una persona istintivamente provo gioia (emozione primaria), questa gioia può diventare un sentimento di amore e la sua durata può essere anche per tutta la vita.

Mentre il numero delle emozioni è definito, quello dei sentimenti è potenzialmente infinito. Ad esempio provare amore per qualcuno può sfociare in ulteriori sentimenti: agape, eros, amicizia, simpatia, stima, gelosia…

 

Emozioni primarie e secondarie

Nel 1972 il noto psicologo statunitense Paul Ekman al culmine dei suoi studi antropologici sulle espressioni facciali e le emozioni, seguendo una tribù isolata da mondo in Papua Nuova Guinea, coniò le seguenti emozioni di base universali: RABBIA, DISGUSTO, GIOIA, TRISTEZZA, PAURA, SORPRESA.

Successivamente ne vennero poi aggiunte delle altre: DIVERTIMENTO, DISPREZZO, CONTENTEZZA, IMBARAZZO, ECCITAZIONE, COLPA, ORGOGLIO DEI PROPRI SUCCESSI, SOLLIEVO, SODDISFAZIONE, PIACERE SENSORIALE, VERGOGNA, INVIDIA.

Queste ultime emozioni possiamo definirle anche secondarie, ossia derivanti dalla combinazione delle 6 emozioni primarie. Ad esempio l’invidia potrebbe derivare da un veloce susseguirsi di rabbia e tristezza. Quando proviamo imbarazzo potremmo essere passati per la paura e la tristezza.

E’ pertanto importante imparare a conoscere in maniera approfondita l’evolversi delle nostre emozioni primarie Questo ci consentirà poi di riuscire a padroneggiare anche le secondarie.

Il processo emotivo come già detto è breve, a volte solo alcuni secondi o addirittura frazioni di secondo. Pertanto, almeno all’inizio, solamente a posteriori possiamo riflettere su ciò che abbiamo provato. Con l’esperienza acquisita sarà poi più facile percepire e riconoscere le emozioni provate ed identificarle chiaramente al loro verificarsi.

energia delle emozioni

Come le emozioni manifestano energia

Le emozioni primarie di base portano con se una sorta di energia che si accumula all’interno del nostro corpo in alcune zone specifiche.

Pensiamo a quando proviamo RABBIA. Possiamo ad esempio provare un formicolio alla mani. ed abbiamo una energia diffusa al petto e nella zona della mandibola. Il nostro istinto primordiale ci sta preparando ad affrontare un conflitto e porta energia alle mani come se le stesse preparando a sferrare un pugno. Il nostro viso inoltre è pronto per prendere a parole chi ci ha fatto arrabbiare

Quando proviamo TRISTEZZA il nostro corpo tende energeticamente ad implodere in se stesso e concentra la sua energia intorno al plesso solare. Quando siamo tristi facciamo infatti più fatica a muoverci verso l’azione, proprio perché tutta l’energia tende a concentrarsi intorno al cuore.

Quando proviamo GIOIA invece il nostro corpo è pervaso di energia, la quale si diffonde un po’ ovunque ed abbiamo la tendenza al movimento, ad esempio saltelliamo.

In caso di PAURA abbiamo una concentrazione di energia al plesso solare e nella zona addominale il quale ci fa provare una sorta di dolore.

Quando siamo sotto l’influsso dell’emozione chiamata DISGUSTO, la zona più colpita è la gola la quale ci porta a vomitare la situazione che abbiamo vissuto.

Nell’emozione SORPRESA il nostro corpo si prepara a visionare bene la situazione che stiamo vivendo facendoci sgranare gli occhi; è infatti questa la zona in cui si concentra una maggiore quantità di energia.

 

Il concetto di intelligenza emotiva

Per quanto alcune emozioni possano essere piacevoli e altre molto meno, è innegabile che ognuna porti con se una massiccia dose di energia. Come già detto il primo passo per padroneggiare le emozioni è quello di iniziare a riconoscerle. Solo così potremmo entrare nel concetto più evoluto di intelligenza emotiva, su cui Daniel Goleman ha scritto un bellissimo libro in merito.

Ma cos’è l’intelligenza emotiva?

E’ la capacità di interagire con le proprie emozioni in modo da riconoscerle, accettarle e gestirle. E’ una capacità che si acquisisce con l’allenamento e l’esperienza personale e coinvolge oltre alla parte emotiva anche quella razionale del nostro cervello, creando una sorta di equilibrio tra i due emisferi.

 

Come utilizzare le energia emotive

Ma come è possibile gestire le energie derivanti dalle emozioni?

Pensiamo ad una finale di un importante evento sportivo come ad esempio i 100 mt piani alle olimpiadi, oppure di una partita di pallavolo: quale “paura” possono provare i partecipanti? Quale sarà il loro grado di tensione? Proprio la parola tensione ci dà l’idea della quantità di energia che si sprigiona dentro al loro corpo!

Sarà proprio quella paura/tensione a generare la fatidica scarica adrenalinica necessaria al centometrista per correre più veloce degli altri, o allo schiacciatore di penetrare nel muro degli avversari. Il vincitore, oltre ad essere più dotato fisicamente, sarà riuscito anche a gestire la sua emozione. Sarà riuscito a far sì che l’energia prodotta da un’emozione che normalmente definiamo poco piacevole venga convogliata in un’azione vincente.

Come ci è riuscito?

Tramite l’allenamento non solo fisico ma anche “mentale” tramite il riconoscimento di se stessi, delle proprie capacità e delle proprie emozioni; sviluppando la propria intelligenza emotiva.

Il programma di Action Fitness, aiuta proprio ad andare in quella direzione, allenando contemporaneamente fisico e mente. Tutto questo con il fine di imparare a gestire le proprie emozioni ed imparare a sfruttare al meglio l’energia che esse producono.

Imparare a riconoscere le proprie emozioni e la conseguente reazione è la base di partenza di tutto questo percorso. Successivamente con un po’ di allenamento sulla propria intelligenza emotiva si potrà convogliare l’energia laddove necessita.

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COME ESSERE SICURI DI SE STESSI E ANDARE CONTROCORRENTE COME GLI EROI

COME ESSERE SICURI DI SE STESSI

CHI SONO GLI EROI

Come essere sicuri di se stessi? Pensiamo agli eroi, sì quelli dei film e dei cartoni animati: la loro caratteristica è quella di credere fermamente nelle proprie capacità. Sanno che anche nei momenti più bui possono contare su se stessi. Esistono tuttavia anche altri tipi di eroi, quelli veri, quelli che nonostante le avversità, nonostante le difficoltà di ogni giorno, credono di poter arrivare in fondo. Credono nelle proprie capacità.

Cosa si può dunque fare per essere sicuri di se stessi e diventare un po’ eroi?

INTROSPEZIONE

Il passo più importante è quello di fermarsi ed iniziare a guardarsi dentro. Dico dentro e non solo in modo superficiale, ma in modo molto approfondito.

Decidere di farsi un’analisi introspettiva, con tutte le paure e le incertezze del caso è già da eroi!

Ok, magari certe cose di te che non conosci bene ti spaventano a prescindere, ma rispondi a questa domanda. Quante volte ti è capitato di pensare che accadesse qualcosa invece è successa una cosa ben diversa? Non potrebbe essere così anche per una cosa che ti riguarda, che pensi di conoscere di te?

E SE NON MI PIACCIO?

E poi se anche dovessi scoprire che dentro di te c’è una o più cose che non ti piacciono ed avresti preferito non scovare: cosa hai da perdere? Anzichè avere dentro di te degli sconosciuti che ti disturbano, avrai dei conoscenti che non ti stanno simpatici.

Attenzione questo step ci aiuterà meglio a capire come essere sicuri di se stessi

Dobbiamo prendere atto che quello di noi che non ci piace e che ripudiamo nasconde un alto potenziale. Sono i nostri superpoteri che lasciamo spesso sepolti ed inermi sotto un quintale di Kryptonite . Superman era conscio che affianco a questo materiale era un comune mortale, ma anche e soprattutto, che aveva delle potenzialità fuori dal comune. E noi lo sappiamo quali sono i nostri “superpoteri”? Sappiamo come allontanarci dalla Kryptonite e venire fuori dai momenti bui? Sappiamo come diventare degli eroi?

Ammiriamo tanto l’audacia ed il coraggio degli eroi nei film e nei cartoni animati, ne siamo attratti come mosche al miele, forse perché quel miele vorremmo esserlo noi.

ANDARE CONTROCORRENTE

Una delle cose che ci attrae spesso è la capacità che gli eroi hanno di andare controcorrente. E la capacità di andare controcorrente è un superpotere che spesso rimane nascosto dentro quell’io che siamo restii a conoscere. Come essere sicuri di se stessi se non scopriamo di avere questi poteri che ci aiuteranno anche a dire la nostra?

E’ difficile e faticoso andare controcorrente, uscire dal proprio guscio, esporsi; specialmente se ci preoccupiamo di salvaguardare il nostro orticello. Andare controcorrente in maniera sensata, non a prescindere semplicemente come atto di protesta continua, è per assurdo il miglior fertilizzante che possiamo usare per il nostro orticello. Andare controcorrente in modo costruttivo farà crescere primo di tutto noi, creerà relazioni sane e sarà benefico per molti.

Ogni volta che prendiamo una posizione, o facciamo qualcosa di anacronistico in cui crediamo, sappiamo che potremmo scontentare qualcuno. E questo qualcuno potrebbe romperci le uova nel paniere, magari facendo piombare buio e freddo sulla nostra vita, ma da ottimisti sappiamo che poi tornerà la luce. E quando arriverà di nuovo il solstizio d’estate sarà ancora più intenso e probabilmente duraturo perché questa volta come gli eroi avremmo lavorato per il bene di tutti.

Posted by admin in Autocoaching, Fitness

CRESCITA PERSONALE CON ACTION FITNESS

EMOZIONI CRESCITA PERSONALE

CRESCITA PERSONALE: UNA SCELTA

Intraprendere un percorso di crescita personale è una scelta. E oggi sempre più persone decidono di farla.

Tuttavia prendere questa decisione non e sempre facile, poichè vuol dire guardarsi dentro e mettersi in discussione. E’ una pratica a volte anche scomoda, perchè vuol dire uscire dalla nostra zona comfort.

Comunque sia, una volta fatta la nostra scelta di crescita personale abbiamo varie possibilità. Possiamo avvalerci di esperti in merito e partecipare a dei corsi mirati ai vari argomenti che ci toccano. In alternativa possiamo avvalerci di libri scritti appositamente e/o imparare da soli a guardarci dentro. In tutti i casi potremmo trovare dei grossi giovamenti. Giovamenti che saranno tanto più consistenti quanto saremo più costanti nel lavorare su noi stessi. Non basta partecipare ad un corso un week end per dire ho capito tutto. Cosi come non basta leggersi dei libri in merito. Queste situazioni sono sicuramente dei validi punti di partenza, ma poi tocca a noi continuare. L’allenamento costante è quello che ci mantiene in forma e ci fa raggiungere risultati eccezionali.

 

ACTION FITNESS

Action Fitness è fondamentalmente un percorso di crescita personale che ti da la costanza di andare in palestra. Tuttavia oltre ad entrare in contatto con la propria consapevolezza passando per le emozioni, la prerogativa è quella di fare attività fisica. Il metodo coniuga infatti questi due mondi all’apparenza distinti ma in realtà strettamente connessi. Ogni emozione che proviamo genera delle energie all’interno del nostro corpo le quali opportunamente convogliate possono essere sfruttate per fare del sano esercizio fisico. Ogni emozione che proviamo ci genera dei movimenti, a volte in modo inconsapevole. Conoscerli aumenterà la nostra consapevolezza.

 

NON SOLO FITNESS

Non solo fitness è dunque il motto che usiamo per identificare Action Fitness. Si tratta intatti di andare in palestra per fare si esercizi di Fitness a corpo libero importanti per la nostra forma fisica, ma non solo Fitness. Si tratta di una metodologia innovativa che coniuga il movimento con il riconoscimento e la valorizzazione delle nostre emozioni: Rabbia, Paura, Gioia, Tristezza…

PER MOLTI MA NON PER TUTTI

La scelta di un percorso di crescita personale, non è per tutti. Questo perchè non tutti vogliono o sentono la necessità di intraprendere tale strada.

Tuttavia è per molti perchè molti vanno in palestra per migliorare la propria forma fisica, e tra questi molti ce ne sono comunque molti che vorrebbero fare anche qualcosa di più di un più o meno complicato esercizio fisico.

E’ per molti perchè molti vanno a fare corsi di formazione per la crescita personale, ma molti vorrebbere anche qualcosa in più di una formazione in aula.

Scegliere di andare in palestra per fare attrezzi o corsi di fitness è già una bella decisione. Questo vuol dire già impegnarsi con il sudore a far lavorare il proprio fisico.

Abbinare a questa scelta anche quella di andare in palestra per fare Non solo Fitness ma anche un discorso di crescita personale è qualcosa di più.

 

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SAGOLE, GOMENE E GHERLINI… LEGAMI!

RIFLESSIONE DI UNA SCOUT SCOLTA PRIMA DELLA PARTENZA

L’uomo, fin dalla sua prima comparsa sulla Terra, ha sempre avuto la necessità di comunicare, di non sentirsi solo, di… CREARE LEGAMI!

Legami cuore

È da questo che nasce la lingua, è per questo che Aristotele definì l’uomo un “animale sociale”. Tutti questi legami, questa rete che si crea tra tutti noi ha delle componenti diverse in base a ciò con cui ci relazioniamo, con cui costruiamo qualcosa.

Il legame che creiamo tra noi persone, con gli amici, i genitori, i fratelli, le sorelle, il fuoco, la classe, la staff… e moltissimi altri ancora!

Mi piace pensare a questi legami come le diverse corde che ci sono su una nave.

Ci sono le sagole, chiamate anche cavi, che sono quelle più sottili, che una tempesta o una semplice pioggia può rompere.

Ci sono i gherlini, più spessi delle sagole, che resistono a una tempesta e che possono portare anche dei carichi, ma bisogna stare attenti a non tendere troppo questa cima.

Poi ci sono le gomene, la cima più robusta e grande, quella che tiene la nave ancorata al porto che può sopportare qualunque cosa e non si spezza…ma non dimentichiamoci, anche lei ha bisogno di manutenzione!

Tutte queste cime sono importanti, tutte ci permettono di essere quello che siamo.

Ci sono quelle che resistono a tutto, che da sagole diventano gomene.

Ci sono quelle che si spezzano anche se erano le più salde.

Ci sono quelle con un sacco di nodi perché anche se si spezzano tanto volte sono quelle di cui non possiamo fare a meno.

Ci sono anche quelle che decidiamo di sciogliere…tutte servono!!

Legami intreccio

Ci sono i legami affettivi che si creano tra noi, le cose e la natura.

Un legame che non dobbiamo sottovalutare e che dobbiamo cercare di tenere ben saldo, perché non c’è niente di dovuto e perché noi sappiamo qual è la bellezza di camminare in mezzo a un bosco, di bere a una fonte e di godere del paesaggio dopo una faticosa camminata!

Coltiviamo questo legame anche con la frenesia di tutti i giorni perché, come ho potuto apprezzare questa estate, non c’è niente di più bello di stendersi in una pineta e vedere le ghiandaie che volano sopra di te!

E per ultimo, ma non meno importante, c’è il legame che abbiamo con noi stesse: non trascuriamoci! Non lasciamo che gli altri ci dicano cosa fare per poi essere infelici! Ascoltiamo quando dobbiamo, ma urliamo anche quando nessuno ci ascolta, quando ci camminano sopra e sembra che non interessi a nessuno! Siamo donne, noi possiamo tutto, ma ricordiamoci comunque di non tirare troppo la nostra cima, che se poi si spezza…

Questi tre tipi di legami sono quelli che ho individuato nella mia vita fino a questo momento, forse ce ne saranno di altri, alcune corde si spezzeranno, altre si creeranno, ma fa tutto parte del grande viaggio della vita.

TRATTO DA “IL PICCOLO PRINCIPE”

“Cerco degli amici. Che cosa vuol dire “addomesticare?” “E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…” “Creare dei legami?” “Certo”, disse la volpe. “Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.[…]Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…” La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: “Per favore… addomesticami”, disse.

Posted by admin in Curare le relazioni

LE EMOZIONI ATTRAVERSANO IL NOSTRO CORPO

Emozioni

EMOZIONI: QUALI SONO

Avete presente le emozioni?

Nel film di animazione Inside Out vengono raffigurate da 5 personaggi molto particolari: GIOIA, DISGUSTO, PAURA, RABBIA, TRISTEZZA. Secondo gli studi originali condotti da Paul Ekman , noto psicologo statunitense nonché pioniere nel riconoscere le emozioni enfatizzando le espressioni facciali, dovremmo aggiungerne almeno un’altra: SORPRESA. Successivamento lo stesso Ekman ne ha ampliato l’elenco fino ad arrivare,ai recenti studi condotti dalla autorevole rivista scientifica statunitense PNAS. Attualmente le emozioni riconosciute, oltre alle 6 già menzionate, sono pertanto: AMMIRAZIONE, ADORAZIONE, APPREZZAMENTO ESTETICO, DIVERTIMENTO, ANSIA, SOGGEZIONE, IMBARAZZO, NOIA, CALMA, CONFUSIONE, DISPREZZO, BRAMA, DELUSIONE, DOLORE EMPATICO, ESTASI, INVIDIA, ECCITAZIONE, COLPA, ORRORE, INTERESSAMENTO, NOSTALGIA, ORGOGLIO, SOLLIEVO, AMORE ROMANTICO, SODDISFAZIONE, DESIDERIO SESSUALE, SIMPATIA, TRIONFO,

EMOZIONI IN MOVIMENTO

Sempre secondo autorevoli studi condotti dal PNAS, è stata creata una MAPPA DELLE EMOZIONI CORRELATE AL CORPO.

E’ stato stabilito infatto che i sistemi di emozione ci preparano ad affrontare le sfide che incontriamo nell’ambiente regolando l’attivazione del sistema cardiovascolare, scheletromuscolare, neuroendocrino e nervoso autonomo

Questo legame tra emozioni e stati fisici si riflette anche nel modo in cui ne parliamo. Ad esempio due persone arrabbiate potrebbero avere le mani che formicolano: si ha infatti un afflusso di energia in questa zona ed il fisico si prepara all’attacco. Altro esempio potrebbe riguardare la felicità di un neo papà: in questo caso il flusso di energia si diffonderebbe in tutte le parti del corpo e salterebbe letteralmente di gioia.

Saper riconoscere e collegare emozioni e flussi energetici potrebbe aiutare le persone a mettere a punto volontariamente il proprio comportamento al fine di adattarsi meglio alle “sfide” che l’ambiente in cui viviamo ci lancia.

IL PERCORSO EMOZIONALE

Diventare un esperto conoscitore delle proprie emozioni è un’opportunità che tutti quanti abbiamo. Sta a noi scegliere se intraprenderlo o rimanere fermi; sta a noi decidere se avere in mano il timone delle nostre emozioni-azioni oppure lasciarlo al caso.

Riconoscere le emozioni che proviamo nelle varie situazioni, imparare semplicemente a dargli un nome quando le proviamo, etichettandole, è sicuramente un bel passo che possiamo compiere anche da soli. Con un po’ di impegno quotidiano diventerà una abitudine: le prime volte sicuramente faremo più fatica, ma poi diventerà spontaneo e divertente.

Così vale la stessa anche per quanto riguarda i nostri flussi energetici che si creano a seguito di uno stato emotivo. Avere la padronanza anche di questo strumento potrebbe aiutarci a riconoscere a ritroso certi stati emozionali più difficoltosi da identificare.

Tutto questo potrà portarci poi alla gestione delle nostre emozioni sportive, relazionali, intime e a sviluppare quella che chiamiamo “intelligenza emotiva”.

COLLEGA IL MOVIMENTO CON L’AZIONE E DAI VITA ALLA MOTIVAZIONE

Da qualche tempo sto proponendo un percorso emozionale unico ed innovativo: ACTION FITNESS. Tale attività coniuga l’attività fisica tipica di una palestra di fitness con l’azione collegata alle nostre emozioni. Si tratta di uno strumento molto potente ed allo stesso tempo semplice che consente di riconoscere e controllare le proprie emozioni attraverso il fitness.

Attualmente sono disponibili corsi di Action Fitness nelle sedi di Roma, Pesaro e Fano; è POSSIBILE attivare altri corsi in altre città tramite richiesta.

Posted by admin in Fitness, Motivazione

AUTOSTIMA: CONSAPEVOLEZZA, AMORE E LIBERTA’

Autostima
Come calcoliamo la nostra autostima? Che parametri utilizziamo?

IL VALORE DI BENI E SERVIZI

Mentre sto pranzando al fresco dentro casa in una giornata calda di luglio, osservo e ammiro fuori dalla finestra un muratore che sta lavorando.  Con un martello pneumatico alle ore 13 sotto un sole che si avvicina ai 40 gradi a testa bassa e a torso nudo sta chinato immerso nel rumore del suo attrezzo.
Mi sono chiesto allora: Quanto può valere un’ora di lavoro di questa persona? Qual è il suo vero valore? 10, 50, 100, 1000 €?
Nella nostra società vige un principio denominato “Economia di mercato” , dove il prezzo, il valore delle cose è dettato dall’incontro della domanda e dell’offerta. A parità di disponibilità più una cosa è richiesta più il suo valore è alto, meno è richiesta e più basso sarà il suo prezzo. Parimenti se varia la disponibilità della stessa.
Questo principio può essere utile per commerciare e comprare beni e servizi ed è talmente comune e assodato che corriamo il rischio di utilizzare lo stesso principio anche sul valore delle persone.

IL VALORE DELLE PERSONE

Esulando dal valore che può avere un professionista per i servizi che offre, entriamo nel merito di quanto valgono le persone in ambito sociale.
Visto che siamo essere unici ed irripetibili e pertanto l’offerta della persona è immutabile e sempre pari ad 1, più una persona è “ricercata” e più alto sarà il suo valore.
Anche se moralmente questo concetto fa acqua da tutte le parti, è ancora comprensibile razionalmente perché diamo un certo valore alle persone che ci circondano. Pensiamo al “bulletto” di una compagnia di amici, apparentemente le persone che lo circondano gli danno un valore maggiore che agli altri componenti. E speriamo che la cosa sia solo apparente e non reale: non c’è bisogno di spiegare che il valore delle persone è indipendente dal successo e la notorietà.

LA NOSTRA AUTOSTIMA

Le note veramente dolenti arrivano tuttavia quando applichiamo il principio di “Economia di mercato” su noi stessi. Quanto utilizziamo questo metro di misura sul nostro valore facendoci una Auto Stima. Quando tendiamo a pensare di essere persone più o meno valide in base a notorietà e successi!
La nostra Autostima non è immutabile e varia nel corso anche della stessa giornata. Ci sono momenti in cui pensiamo di valere un po’ di più e momenti in cui crediamo di valere un po’ di meno. Ma dentro un range contenuto questa variazione non ci crea grossi problemi.

Prendere consapevolezza e quindi capire che il valore che ci diamo non dipende dalle altre persone, da come ci prendono o meno in considerazione. La nostra autostima dipende solo ed esclusivamente da noi: non esiste una logica di mercato.

Raggiungere la consapevolezza di chi siamo in particolare dei nostri valori, di che futuro desideriamo, delle nostre emozioni. Questi sono gli elementi fondamentali per aumentare la nostra autostima e per valorizzarci per quello che siamo.

E non per deprezzarci per quello che non siamo!

Posted by admin in Autocoaching, Life Coaching

CON UN POCO DI ZUCCHERO

Con un poco di zucchero

Con un poco di zucchero e la pillola va giu!

Con questa canzone Mary Poppins ha fatto la gioia di grandi e piccini, portando una allegria a cui a volte siamo poco avvezzi nella nostra vita.

Pensiamo ad esempio a quando ci alziamo la mattina ed il nostro corpo fatica a connettersi con la nostra mente. Ci ritroviamo, non si sa come, sul tavolo della cucina a fare colazione e solo dopo un po’ di tempo riprendiamo le nostre normali funzioni vitali.

Dopo un buon caffè, magari zuccherato, la giornata può illuminarsi all’improvviso e mandare giù la pillola dell’amarezza che avevamo in corpo.

Quali considerazioni allora possiamo fare a proposito?

DISTRARSI

Anzitutto che quando ci concediamo una coccola, un momento di “con un poco di zucchero” le cose poi possono apparire in modo diverso da come lo erano prima. La cosa importante è quella di gustarsela tutta quella coccola, prendendo il distacco da tutto e pensando solo a noi e quel momento. Si tratta infatti di abituarsi, se non lo siamo già, a vivere anche i momenti presenti. Normalmente la nostra mente viaggia continuamente e così ci ritroviamo a fare cose, tipo mangiare, senza neanche accorgercene. Mentre pranziamo, ad esempio, può capitare di continuare a pensare a quello che dovremmo fare poi.

PERCHE’ LO STO FACENDO?

L’altra considerazione su cui val la pena fare una piccola riflessione è: TUTTO QUELLO CHE STO FACENDO, PER CHI LO FACCIO?

Focalizziamo un attimo questo aspetto.

Andare a lavorare per mantenermi, preparare il pranzo e pulire casa, fare attività ludico-sportive…, quale è il fine di tutto questo?

Alla fine dei conti si tratta di arrivare proprio lì, a coccolarci, perché:

  • Lavoriamo per avere il quantitativo di denaro che ci occorre per stare bene
  • Prepariamo il pranzo e puliamo casa per stare bene
  • Facciamo attività ludico sportive per stare bene
  • Qualsiasi cosa facciamo, l’ottica finale è quelle di stare bene, anche se facciamo una cosa che non ci piace

E cosa vuol dire stare bene se non riusciamo a vivere appieno, a gustarci i nostri momenti di “con un poco di zucchero”?

Il coaching, e in particolare l’autocoaching, possono fornire degli strumenti utili al raggiungimento di questo obiettivo. Direi il più grande obiettivo che potremmo mai prefiggerci!

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LA MIA VITA FA SCHIFO

La mia vita fa schifo

Quante volte ci siamo detti o abbiamo pensato questa frase: La mia vita fa schifo!

QUANDO FA SCHIFO

E’ vero ci sono momenti nell’arco della nostra giornata in cui ci possiamo far prendere dallo scoramento per un fatto accaduto o semplicemente per un’emozione che ricordiamo. Come darci torto d’altronde quando ad esempio ricordiamo qualcosa, un evento passato che ci ha fatto soffrire? O quando ci capita una situazione imprevista che scombussola i nostri piani?

E’ vero, ci sono giornate in cui tutto si accanisce contro di noi: il lavoro, le amicizie, gli affetti, il tempo! Tutta rema contro di noi. Il capo che ci riprende per qualcosa che a lui non è piaciuto. Un amico che ci comunica una notizia sconvolgente. La nostra dolce metà che quel giorno di dolce non ha veramente nulla, anzi… E la pioggia che si accanisce contro di noi l’unico giorno che si siamo dimenticati l’ombrello. Come non pensare “La mia vita fa schifo”?

E’ vero, ci sono settimane e mesi in cui tutto sprofonda, situazioni su situazioni inverosimili. E noi stiamo li ad incassare come un pugile che viene messo alle corde, ma siamo con la pelle dura e prima di cadere KO ne devono capitare di cose!

LA REAZIONE

E inutile girarci attorno, quando siamo neri e qualcuno ci parla di ottimismo e di belle speranze, la nostra propensione all’ascolto può essere pari a zero. Anzi il vaffa è pronto lì, per essere emesso senza alcuna replica in merito.

Anche le persone particolarmente religiose nel dolore e nella prova fanno fatica a pregare, nonostante una fede salda e matura.

Come si può dunque anche solo minimamente evitare di pensare che siamo condannati ad una vita di dolore e fatica?

Quando siamo immersi dentro un tunnel buio in cui facciamo fatica a vederne il fondo sono due le possibilità che abbiamo per uscirne al meglio possibile.

La prima è quella di concentrarsi anche solo pochi attimi per provare a vedere una lucina anche fioca che in mezzo a tutto quel buio ci può indicare la via di uscita. Ma se quella lucina non c’è? Se la vista non può aiutarmi ad andare verso l’uscita?

Allora a quel punto possiamo ricorrere al nostro udito: udire delle voci che ci danno informazioni su come venire fuori dal tunnel, anche indirettamente se proprio non le riconosciamo. Già la direzione del suono ci può essere d’aiuto.

UN PO’ DI PIU’

E poi c’è sempre quella vocina che ci sussurra, quella scintilla divina che è dentro di noi. Quella luce, quella speranza di fondo che Dio ci ha donato per esserci faro e guida specialmente nei momenti più bui. Possiamo perdere tutto, ma quel dono rimarrà sempre con noi. E se solo per pochi attimi riusciremo a prendere consapevolezza di questo regalo prezioso forse eviteremo di dirci: La mia vita fa schifo.

Posted by admin in Autocoaching, Spiritualità

COME GESTIRE LA PAURA DURANTE GLI ESAMI

Paura durante gli esami

 

L’INTENSITA’

Avere paura durante gli esami è una cosa comune e che almeno una volta nella vita ci è capitata. Per gestire la paura è importante innanzitutto comprenderne la forza. A titolo informativo ecco alcune delle emozioni che fanno parte della categoria della paura, a seconda dell’intensità che proviamo.

Quando il grado di intensità è basso esprimiamo il concetto di paura con: preoccupato, agitato, irrequieto, apprensione

Quando la paura è di media intensità le parole più usate sono: impaurito, intimorito, spaventato

Se invece siamo ad un grado di intensità elevato allora la paura diventa: terrorizzato, impietrito, sconvolto.

Riconoscere l’intensità di questa emozione è già un primo passo verso la sua gestione.

GLI ESAMI

In un mio articolo ho parlato di “Come superare l’ansia da esame di maturità”, entrando nel merito di come affrontare la cosa nei giorni precedenti.

Ora invece affrontiamo nello specifico su come gestire la paura durante gli esami, ossia mentre li stiamo vivendo.

Anzitutto ridimensioniamo dentro di noi la parola esame . L’esame, qualsiasi esso sia è un punto a capo, cioè un passaggio da un paragrafo a un altro del libro che ogni giorno scriviamo sulla nostra vita. E’ un momento per dirsi sono arrivato fino a qui e ora sono pronto per andare un po’ più in là.

GLI ESAMI SCOLASTICI

Gli esami scolastici (medie, superiori, università, ma anche concorsi, abilitazioni…) normalmente sono condotti davanti ad una commissione che ci farà domande su cose che dovremmo sapere. Gli addetti preposti a questa funzione dovrebbero pertanto darci un giudizio in merito sulle nostre conoscenze. Questo è il motivo per cui esistono. Cosa fare dunque quando ci troviamo lì davanti e vorremmo gestire la paura durante gli esami?

COSA FARE PER GESTIRE LA PAURA DURANTE GLI ESAMI

Ecco alcuni consigli in merito:

  • Ridimensiona l’importanza di quello che stai facendo. Sicuramente il tuo esame è importantissimo, gli hai dedicato tanto tempo e non sapresti come fare se non lo superi. Tuttavia entra nella dimensione che comunque vadano le cose non è una prova di vita o di morte.

L’istinto di sopravvivenza una volta i nostri avi lo usavano per cacciare o per difendersi quotidianamente. Oggi questa situazione è ben più rara e allora che fa? Ci fa sembrare vitali situazioni che in realtà non lo sono

  • Accetta i tuoi limiti. Il giorno dell’esame ci puoi arrivare più o meno preparati e comunque hai fatto il massimo di quello che era nelle tue forze fare. Potevate studiare di più e meglio? Forse… Ma quello che hai fatto non lo potete cambiare. Hai scelto di arrivare all’esame in quel modo in maniera più o meno consapevole. E’ stato il tuo percorso, non puoi che accettarlo con serenità.
  • Attenzione al tuo dialogo interiore. I momenti che precedono l’esame sono cruciali: usa solo parole di autostima e incoraggiamento verso di te
  • La tua vita vale molto di più di ogni esame che dovrai affrontare: sei una persona unica e irripetibile e nessuno potrà mai giudicarti sul tuo valore: questa è la cosa più importante!
Posted by admin in Autocoaching, Life Coaching

COME SUPERARE L’ANSIA DA ESAME DI MATURITA’

Come superare l’ansia da esame di maturità

Come superare l’ansia da esame di maturità?

Sicuramente questa è una domanda che è passata nel corso dei decenni nella mente di milioni di studenti. Ed è una questione attuale, perché ogni anno si ripropone fa i diplomandi. Con il termine esame di maturità si intende dare un tono legato alla verifica della maturità della persona. In realtà quante volte nel corso della nostra vita ci sentiamo di fronte ad una prova di maturità?  Questa domanda e la relativa risposta non riguarda dunque solo l’esame di maturità in se e per se, ma tutti gli esami impegnativi che siamo tenuti a superare: quelli scolastici e quelli della vita.

IL PERCORSO SCOLASTICO

All’età di 6 anni iniziamo ad andare a scuola per iniziare ad apprendere in primis a leggere, scrivere e a contare. Tre aspetti fondamentali senza i quali sarebbe impossibile tutto il resto: formarsi studiando le cose passate in modo da crearci un bagaglio culturale indispensabile per proiettarci nel nostro futuro. A sei anni ancora non ci chiediamo “come superare l’ansia da esame di maturità”, ci basta la domanda: “come supero la paura dei maestri?”.

Poi crescendo arriviamo alle scuole medie dove approfondiamo un po’ di più le nostre conoscenze generali ed in questo caso una delle domande che ci poniamo è: “come supero la paura delle interrogazioni?” Arriviamo finalmente alle scuole superiori dove la domanda sul come superare la paura delle interrogazioni rimane sempre attuale. Finché quando mancano pochi mesi al diploma ecco: “Come superare l’ansia da esame di maturità?”

Non siamo i soli a provare o ad aver provato questa ansia, e dopo di noi altri milioni di studenti affronteranno la stessa questione! Non sarà il voto più o meno alto, non saranno il tema di italiano e le altre prove, comprese quelle orali, che condizioneranno in maniera indelebile il nostro futuro.

LA PAURA

Chi in modo più appariscente, chi in modo più risoluto tutti quanti quando sta per arrivare un esame proviamo delle emozioni legate alla sfera della paura che sfociano poi in un ansia “da prestazione”.

Non fidatevi mai di qualcuno che dice che per lui l’esame non conta nulla…dentro di se qualcosa legata all’ansia la prova sicuramente!

Pensate un attimo a quale può essere il tipo di paura e alla conseguente ansia che si viene a provare prima di un esame, ed in particolare prima di un esame di maturità?

Paura del fallimento, paura di perdere autostima, paura che il professore che abbiamo davanti ci aggredisca? Qual è dunque al tua paura?

COME FARSI AMICA L’ANSIA

Qualsiasi sia la tua paura, la tua ansia non migliorerà se ti opporrai ad essa. Il miglior modo per affrontare un’ansia da prestazione è quello di farsela amica. Più ci rendiamo conto di averla, più non la respingiamo quando arriva, meno forte si farà sentire. Anzi alla fine potrà pure aiutarci a migliorare la nostra performance perché diventerà nostra alleata e non più nostra nemica.

Ecco un bel esercizio di autocoaching per accoglierla e farsela amica:

Sdraiati comodamente sul tuo letto, rilassati inspirando ed espirando profondamente con l’addome e poniti la domanda: come superare l’ansia da esame di maturità?

Quando arriverà a bussare prepotentemente sul tuo cuore, aprile la porta e falla accomodare sul divano del tuo salotto, chiedendole: “Come posso aiutarti?” Lei difficilmente ti risponderà a parole, ma tu potrai percepire tutte le sfumature emozionali che emetterà: nel momento in cui le avrai riconosciute le avrai accettate.

Vedrai come placherà la sua forza negativa e la sentirai a quel punto parte di te.

Buon esame!

 

Posted by admin in Autocoaching, Life Coaching